La necessità di integrare il bagaglio terminologico ricavabile dal cosiddetto Giorgini-Broglio (Novo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze, 1870-1897, 4 voll.) nasce anzitutto dall’impostazione di quello stesso vocabolario, che, proponendosi di fornire, con la proposta dell’uso “medio” fiorentino, il paradigma di riferimento per un italiano parlato che era ancora tutto da inventare, tendeva a escludere aree del lessico stilisticamente marcate in senso “vernacolare”.
Atlanti linguistici
K. Jaberg, J. Jud, Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, Zofingen, Ringier & Co 1928-1940: Firenze (P.523) e area circostante : PP. 513 Piteglio (PT), 515 Barberino di Mugello, 522 Vinci, 532 Montespertoli, 534 Incisa (FI), 543 Radda in Chianti (SI), Stia (AR).
M. Bartoli, C. Grassi, B. Terracini, G. Vidossi, Atlante Linguistico Italiano, 1959 inchieste inedite: Firenze 1,2
G. Giacomelli et al., Atlante Lessicale Toscano (CD-rom), Roma, Lexis 2000: area perifiorentina PP. 55 Peretola, 56 Legri, 57 Vaglia, 58 Molin del Piano, 59 Vicchio, 60 Rufina, 61 Tosi, 62 Dicomano, 78 Montelupo Fiorentino, 80 Montespertoli, 81 Barberino Val d’Elsa, 82 Montefiridolfi, 83 Pozzolatico, 84 Greve, 85 S.Donato in Collina, 86 Incisa in Valdarno.
Letteratura vernacolare e altro
Il reperimento di materiale lessicale registrato in questa tipologia di letteratura popolare (in larga parte costituita da produzione satirico-burlesca in versi) non sempre è proceduto sistematicamente; la schedatura integrale ha interessato due commedie (A. Novelli, L’acqua cheta. Commedia in tre atti in fiorentino , Firenze, Alinari 1908, ora riedita a cura di A. Bencistà, Firenze, Libreria Chiari 1999; e D. Cei, Barroccini di via dell’Ariento , in Ead., Il teatro che diverte, Poggibonsi, Lalli Editore1998, vol. I, pp. 43-119) e un volume che raccoglie testi in versi (A. Bencistà, Fiorentinacci. I’ Novecento in vernacolo fiorentino , Firenze, Polistampa 1999).
Abbiamo inoltre raccolto nel nostro corpus di partenza la ricca e meditata testimonianza lessicale che Giovanni Nencioni ha tratteggiato ripensando al mutare nel tempo della propria esperienza di parlante fiorentino (G. Nencioni, Autodiacronia linguistica: un caso personale , “Quaderni dell’Atlante Lessicale Toscano” I, 1983, pp 1-25).