Caratteristiche generali della ricerca

Costituzione del lemmario di partenza

La prospettiva di documentare nel modo il più possibile esaustivo il repertorio del fiorentino contemporaneo che si differenzia diversamente - a partire dal livello più dialettale per arrivare fino all'italiano locale - da quello "di lingua" ha posto la necessità di individuare fonti in grado di garantire una estesa rappresentatività della competenza lessicale. In questa prospettiva si è deciso di procedere a uno spoglio critico della ricchissima testimonianza tardo-ottocentesca costituita dal Nòvo vocabolario della lingua italiana (secondo l'uso di Firenze, dichiareranno gli ultimi frontespizi dell'opera, conosciuta anche come Giorgini-Broglio), frutto - come si ricorderà - di quella politica linguistica filomanzoniana che proponeva il fiorentino della medioalta borghesia come paradigma di un italiano parlato che, tutto da costruire, veniva avvertito come bagaglio imprescindibile della neonata Italia politica. Nella nostra prospettiva il Giorgini-Broglio ha rappresentato il serbatoio principale di quei fiorentinismi di cui successivamente avremmo verificato conoscenza e uso nella Firenze d'oggi. Il lemmario isolato grazie alla consultazione del Nòvo vocabolario è stato integrato dallo spoglio di altre fonti: lessicografia dialettale, atlanti linguistici, letteratura dialettale.

È venuto così a costituirsi un lemmario di partenza costituito da oltre 16.000 entrate, organizzato in una banca dati su CD-rom. Il corpus estratto dal Giorgini-Broglio è depositato anche in formato cartaceo presso la sede dell'Accademia.

Le indagini sul campo

La vitalità odierna di questo repertorio lessicale, virtuale in quanto verificato su testimonianze scritte e per lo più non recenti, è stata misurata attraverso puntuali indagini sul campo che, vista la prospettiva prima di tutto "documentaria" del progetto, avrebbero coinvolto in modo particolare rappresentanti anziani della comunità linguistica. Gli informatori selezionati per il controllo sono testimoni di tre zone della città diversamente significative per l'estrazione socio-culturale dei suoi abitanti a partire dal centro storico, sede degli stanziamenti e delle attività più tradizionali della comunità fiorentina (area di riferimento: S. Croce). Le altre aree di provenienza dei testimoni della fiorentinità contemporanea sono l'Oltrarno (S. Frediano) e Rifredi, a lungo vera e propria comunità separata da Firenze. In queste due aree il carattere "popolare" è da riferire fra l'altro alla consistenza dei fenomeni immigratori dal territorio circostante che li hanno contraddistinti a partire dai primi decenni del Novecento, con un'accelerazione, per Rifredi, dovuta al suo progressivo configurarsi, a partire dal secondo dopoguerra, come "quartiere operaio" per la prossimità con gli insediamenti dell'industria metallurgica Pignone. Per facilitarne la verifica, l'ingente messe di materiale venuta a costituirsi con lo spoglio delle testimonianze d'epoca è stata organizzata in aree concettuali di massima ("mangiare e bere", "infanzia e giochi", "corpo e malattie", "difetti e qualità" e così via), in modo tale che il controllo linguistico potesse riferirsi più o meno puntualmente a una sfera dell'esperienza complessiva - linguistica e materiale al tempo stesso - del parlante. La costituzione di un corpus organizzato in vista delle indagini sul campo, la loro realizzazione e infine la considerazione della testimonianza degli informatori come fonte privilegiata dell'attestazione lessicografica tendono a collocare questo aspetto della ricerca del VFC nel quadro delle più aggiornate esperienze dialettologiche, non solo di tipo lessicografico.

La prospettiva prima di tutto documentaria della ricerca ha privilegiato la selezione di informatori dalle caratteristiche "conservative", evidenziabili nell'età avanzata (che ha avuto in genere per correlato una prevalente estrazione socioculturale medio-bassa) e nel radicamento all'interno dell'area indagata. La sede delle interviste è stata varia: centri di ritrovo, specificatamente per anziani (S. Frediano) o meno (la Società di Mutuo Soccorso di Rifredi); abitazioni private (S. Croce). Si sono incoraggiati incontri che, senza arrivare a configurarsi in modo caotico come sedute "di gruppo", coinvolgessero comunque più di un parlante, in modo da consentire un controllo e uno stimolo reciproco riguardo alla competenza, ai livelli d'uso, all'emergere di sinonimi e contrari, e così via.