I contesti proposti dagli informatori possono essere seguiti, in forma sintetica, da quelle indicazioni, ricavabili dai vocabolari-guida (De Felice-Duro; Palazzi-Folena; Zingarelli: siglati rispettivamente DFD, PF e Z), che costituiscono un indizio di debolezza delle voci nel panorama dell'italiano "senza aggettivi" (si pensi, accanto alle mancate attestazioni, alle etichette tosc.;
lett.; raro; arc.; e così via) e che motivano così la selezione del materiale da sottoporre a inchiesta. Una casella a parte è riservata all'eventuale giudizio sulle voci proposta dal Grande dizionario italiano dell'uso (Gradit), la cui testimonianza è stata considerata successivamente per poter disporre di un parere più ampio e articolato sul grado di specificità che la lessicografia contemporanea attribuisce alle voci risultate in uso.
Nel caso in cui le voci (o le accezioni) siano assenti dai nostri repertori di riferimento dell'italiano (o da qualcuno di essi), la scheda non riporterà rimandi al repertorio in questione.
Inserimento nel lemmario di voci registrate come "italiane" dai dizionari di riferimento
In alcuni casi si è ritenuto opportuno inserire "d'autorità" nel lemmario di partenza voci che i nostri testimoni dell'italiano attestano senza limitazioni stilistiche o geografiche, e che dunque dovremmo considerare "italiane" a tutti gli effetti (acquaio). Ci è sembrato invece che il grado di cittadinanza nell'italiano contemporaneo di certe voci, tradizionalmente d'uso a Firenze, non potesse essere ritenuto equivalente a quello dei sinonimi concorrenti (che fra l'altro stanno conoscendo un progressivo radicamento nella stessa Firenze). Sembra infatti difficile ritenere italiani allo stesso titolo minùzzolo e briciola, midólla e mollica: i primi termini di ciascuna coppia, tradizionali a Firenze, sono registrati senza limitazioni in DFD, PF e Z, e tuttavia il Gradit ne segnala il basso indice d'uso nell'italiano contemporaneo, confermando indirettamente la nostra scelta di inserire minùzzolo e midólla nel nostro lemmario.
Come si vede la costituzione del corpus è stata un'operazione tutt'altro che meccanica, e d'altronde non è possibile muoversi meccanicamente (cioè, nel nostro caso, affidando esclusivamente ai confronti lessicografici il compito della registrazione) in un territorio linguistico di così sfuggente classificazione.