mariméttere
[ MB ] procedimenti gastronomici
GB

mariméttere
verbo transitivo

in riferimento a forme di pane o di formaggio, a salumi o a bevande in confezione integra, avviare

SC SF RI

Marimettere una cosa ’ntatta, anche un filone di pane, anche una forma di formaggio, un salame, un prosciutto...

Marimettere vòr dire... un so? C’ho un... un filone di pane, ne tagli’un pezzo, l’ho marimesso. Non è più intero. / S’apre un barattolo di conserva. / Ch’ha’ marimess’i’ pane? / Anche un barattolo, un fiasco di vino... / Marimettere vòr dire: levarne un pezzo. / Un fiasco di vino, se ne leva un bicchiere...: T’ha marimess’i’ fiasco? / T’ha marimess’i’ fiasco? Vor dire che non è più pieno. Che ha’ marimess’i’ fiasco? Come dire: ha’ preso un po’ di vino da i’ fiasco. / Anche un barattolo di marmellata, la stessa cosa. / Vor dire incominciare una cosa, marimettela vol dire la un è più intera, ecco.

Marimettere vol dire mettere a mano. Allora, allora: si marimette i’ presciutto. Uno piglia i’ presciutto e comincia! L’inizio di un qualcosa. Marimetto quell’attra cosa... i’ fiasco, la botte Marimettere l’è aprire o iniziare a tagliare un qualche cosa. // Qui: marimesso si marimette i’ pane, ecco... (R.: anche il formaggio...) Si marimette, sì... sì, tu lo marimetti: se tu c’hai una formettina tu l’apri pe, tu levi la prima parte e tu marimetti: sì, questo va bene...

Z tosc.

Gradit tosc.