pattóna
[ MB ] preparazioni gastronomiche
GB

pattóna
sost. femminile

polenta di farina di castagne

SC SF RI
polènda, pulènda
farina / farin dolce

È la pulenda di farina di castagne. (R.: allora con la farina di castagne si fa…) la pattóna, che l’è dura (R.: però, anche la farinata dolce, o no?) che è più morbida, sì co’ cucchiaio, a’ cucchiaio, mentre la pattona si prende in mano così a pezzi (R.: è quella che si taglia col filo, o no?) Sì brava, colla farina dolce sopra. // La pattona l’è la polenta di farina dolce. La pattona. Di farina dolce, di farina di castagne. È fatta, facendo bollire questa farina, girandola continuamente perché la s’appalla facilmente. Quand’è cotta, e si sente quand’è cotta, perché la farina dolce la sa sempre di castagne crude. La farina di castagne, qund’è cotta, che ha un buon sapore si scodella sulla spianatoia di legno, o sul marmo, s’infarina e si scodella, e viene questa... bica, diciamo, e poi si taglia con i’ filo. Quande si raffredda si pass’i’ filo di sotto, trrrrun, si tira, e si fa delle fette, un si taglia co i’ coltello. I nostri vecchi la inzuppavan ni’ caffellatte, perché non assorbe per niente, perché l’è una farinata den... l’è una cosa densa, sicché... tip(o) un budino, diciamo, sicché a inzupparla la un s’inzuppa, i’ latte... Però l’è un mangiare da poeri. I’ mi’ babbo l’adorava, i’ mi’ babbo la se la faceva d’inverno du volte la settimana, la se la faceva. C’aveva un manico di granata, e se la rigirava, girava, girava, girava... e poi la mangiava lui. E poi la pigliava, la ’nfarinava, faceva... gli stronzoli. Faceva così, poi lo passava nella farina e poi lo faceva a forma e lo metteva ni’ piatto. // Quella fatta colla farina dolce... una polenda di farina di castagna. // I contadini c’era i’ detto, no? Mettevan l’aringa a ciondoloni, la pattona nel mezzo, pigliavan la fetta, la fregavan all’aringa, e poi mangiavano. Per la miseria, ’nsomma. Un modo di’ dire.

La pattóna l’è la polenta di farina di castagne. / La polenta di farina dolce. Quella... la polenta di farina gialla si chiama polenta, quella di farina dorce è pattona. // La pattona l’è la polenda di farina dorce. La si chiama pattona noi. Cotta e messa lì. Senza… Perché se tu la coci fa’ i’ migliaccio. ’Nvece quella l’è propio… la pattona l’è propio fatta lessata, e basta. Come la polenda gialla. Senza condimento né nulla, in pratica, capito?

Pattona è polenta (R: polenta… normale?) Veramente la pattona l’è una, la polenta l’è un’altra la pattona è di farina gialla, la polenta è di farina dolce! (sic!) Difatti se te tu vai su nel Settentrione non sentirai mai dire pattona: polenta! Però ne’ vecchio borgo, il vecchio fiorentino … qui in Toscana si mangiava ma non… si faceva i’ pane. Vedi, vedi, anche lì dipende dalle zone, io sa’ era gl’anni ’58, ’59, ’60, andavo in montagna la mattina dalla mi’ moglie, le montagne pistoiesi, le’ aveva vissuto i’ periodo in cui il pane lo mangiavan la domenica, il resto era tutta farina, farina dolce, perché lì c’è i marroni, li chiamavano i necci. // La pattona ’n tempo di guerra e’ s’è sopravvissuti, io facevo le corse a uscire da scuola alla Leonardo da Vinci: lì davanti c’era, c’era quello che faceva la pattona, che poi non è altro che acqua, farina dolce e un pochin di sale. Uno, la rigiravano e poi, bum: una pulenda dorce, invece che èsse dor, invece che esse gialla gl’era di farina dorce, la pattona! Generalmente la pattona era grande ’n questa maniera, alta tanto – capito? – generalmente quando la faceano ’n casa la tagliavano co i’... Ma questo che qui generalmente l’era una cosa dimolto delle montagne pistoiesi! (R.: a Firenze non era in uso?) Ora un la fanno più ma ne’ periodo di guerra, ci fosse stata! Perché i’ migliaccio non ci si potea permettere perché ci volea l’olio e altre cose per cui non c’era... ma la pattona: ’nsomma, siam sopravvissuti con la pattona! Ho una miseria che si taglia co i’ filo della pattona! // La polenta è fatta con la farina gialla, quella di granturco, la pattona è di fa… t’ho detto di farina dolce dimenticandomi di dirti farina di castagne, perché… noi si dice di farina dolce pecché è dolce, è di castagna.

Z tosc.

PF tosc.

Gradit tosc. (est. anche ‘polenta’)