accostare (accòsta), accostarsi (s'accòsta)
[ AP ] vicino e lontano
GB
accostare (accòsta), accostarsi (s'accòsta)
verbo transitivo
avvicinare, portare vicino, anche in usi metaforici
SF RI
Lei, se la compra la stoffa o che, la sente a i’ viso, se la sente che ’ pìzzica, la un la compra. / Ma se io compr’un gòlfe, io bisogna me l’accosti. S’e’ pizzica un me lo metto.
Fradicia si potrebbe anche accostarlo alla moralità, con un po’ di forzatura: una persona moralmente fradicia, cioè: non è detto bene ma comunque rende un po’ l’idea. // (R.: né di venere né di marte...) ...né si dà principio all’arte! I’ detto l’è così, perché Venere s’accosta bene a venerdì e Marte a martedì: né si sposa, né si parte, né si dà principio all’arte. // Fà la finestra su i’ tetto... qualcheduno l’accosta anche fà la finestra su i’ tetto: andà colla moglie. // Perché ha degl’atteggiamenti esteriori che son grossolani... se fosse fine un sarebb’un frullone! S’accosta alla gente, alle donne ’n maniera più elegante che non... // Una persona mangereccia è uno – no – uno che ha un buon appetito, s’accosta alla tavola con soddisfazione prima, prima di avviare a mangiare – no?
Z registrato senza restrizioni d'uso
PF registrato senza restrizioni d'uso
DFD registrato senza restrizioni d'uso
Gradit registrato senza restrizioni d'uso