bollare
[ AG ] imbrogli e raggiri
GB 'carpir danaro con qualche artifizio', 'danneggiare negl'interessi'

bollare
verbo transitivo

cogliere in flagrante; sottrarre qualcosa, spec. soldi; imbrogliare

SC SF

(R.: bollare?) Come no! Tu m’ha’ bollato! Tu m’ha’ colto ’n fragrante! Se tu se’ a fare una cosa che un tu dovevi fare, dice: Ah, t’ho visto! / Tu m’ha bollato! Bollato ni senso che... tu m’ha messo i’ bollo. / Cioè... E sì, è così. (R.: dice anche bollare per fregare?) Sì, sì! / Non me lo bollare in quel senso lì è pizzicare. / Per dire: c’è solo un’offerta in un negozio, t’arrivi te, tu lo pigli, arrivo io: ’Orca, ero venuto pe comprà quello, tu me l’ha’ bollato. Sì. Fregato, ni’ senso. Oppure anche, sì. Fregato, ma no ni’ senso cattivo. A meno che tu non dica: Questo tu l’ha bollato, vero? Un l’ha’ mica comprato. Questo tu l’ha’ sgraffignato, rubato... Però non è propio cattivo. È un... sgraffignato... È rubato, ma è... non è... È micro micro micro criminalità.

A me uno mi bollò l’altro giorno. Quindici giorni fa, m’ha bollaho. Bollaho, anche. Perché n’aveo (= gli avevo) prestaho de’ sòrdi, e un me l’ha resi. E allora sò(no) andaho a bottega, e ho fatto pari. No, un l’ho ribollaho... L’ho ribollaho... l’è rimasto i’ segno di cinque dita sulla... su una gota, l’ho bollaho io, vai! Però m’ha bollaho, m’ha bollaho ’ sòrdi. Io ho fatto pari. Però ho fatto pari a modo mio. Però m’ha bollaho sòrdi.

Z raro 'ingannare', 'danneggiare'

PF raro 'ingannare'

Gradit obsoleto 'raggirare, imbrogliare'