bòve
[ AA ] animali domestici
GB
bòve
sost. maschile
bue
SC
SF
RI
lónza
È più facile dire bòve che bue. // L’avevan queste che le chiamavano tregge, l’erano senza rota, l’attaccavano a i’ bove, e poi mettévano sopra la paglia, i’ fieno... No, la parola l’è più d’una firma. La parola vale più d’una firma. / Quando uno usciva, dava la parola...: Ti do la mi’ parola, vale più d’una firma. / Questo si dice ancora, penso. Perché noi siamo nell’epoca che in piazza Signoria c’era i fattori, quando vendeano i’ bove, pù! Si sputa(v)ano su una mano: Affare fatto! E quella l’era più d’una firma. ’Nvece ora ci vò gl’avvocati, e gl’avvocati, se si sbaglia una virgola... sbagliano un contratto.
Macinare vòr dire… macinare i’ grano. I’ grano può esser fatto benissimo anche dentro… un grosso recipiente, e fatto girare ’ntorno i’ bove, l’animale. // Attacca(v)ano i’ ciuco pe fàllo girare o alla macine o quarcosa. Poi ci potean metter i’ bove, ci metteano icché volevano. // La lonza sono ’ labbri. / La bocca di’... di’ bove! // Spicchio di petto l’è una parte di… di’ bove. L’è una parte di’ bove. Di carne. // I’ corno può essere anche una determinata cosa. Può essere quello dove è messo dentro la pietra pe arrotare la farce. / Ma gl’era proprio un corno di… / Un corno originale di bovo (sic) .
Sì, perché i’ bove si sa tutti – dicano, perlomeno: i’ bove un ce l’ha ma’ detto – i’ bove perché gl’è... perché se usasse la su’ forza: ti fa scappare! Dicano che te ti vede molto più grosso! Perché sembra che l’occhio di bove ’ngrandisca la, la, le figure – un so – quello che c’ha di fronte, per cui te, i’ contadino gl’appare una beštiona grossa così, e’ gl’ha paura!
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PF poet. ant.
DFD region.
Gradit lett.