cagnòtta
[ SO ] onestà e disonestà
parlato spontaneo
cagnòtta
sost. femminile
tangente
SF
Noi si dice l’ha preso la sua. Ha preso la cagnotta, si dice. (R. chiede spiegazioni) La cagnotta. Quando uno si fa corr, diciamo, che vòl, poi, la mancia, l’ha preso... Se io ti corrompo la un è una mancia, l’è... / vabbè, ma la cagnotta vò dire... se quello gioca tu vinci, tu / No, La cagnotta l’è quando uno prende la sua pe tutte le cose. Tu vai all’asta, allora / se quello vince... / Va bene, e mettan dentro la cagnotta, pecché? Pecché prendano la sua, aìto (= capito). / L’è uguale. / L’è come uno va qui all’ asta, c’è la mafia, che se la vò comprare un oggetto, bisogna la gli dia la sua, la cagnotta, sennò u’ gnene fanno comprare... / Noe! / Aìto? Gnene fanno, gni arzano i’ prezzo, ecco (c)ome si dice.
PF ‘vassoio in cui i giocatori raccolgono piccole somme di denaro, gen. destinate al croupier; per estens. la somma raccolta’
Gradit var. basso_uso, non_com. di cagnotte 'vassoio in cui i giocatori raccolgono piccole somme spec. come percentuale per il croupier. estens la somma stessa raccolta' 1892