compagno
[ AG ] relazioni sociali
GB

compagno
aggettivo

uguale; può avere valore avverbiale

SC SF RI

(R.: si dice ineguale a se stesso?) È tutto italiano. Quando mai a Firenze si dice ineguale? Uguale, non uguale. Uguale si dice compagno: Te tu se’ compagna a to pà. T’ha’ i’ solito carattere, tu se’ propio compagna a to pà. Oppure: Meno male, un tu se’ compagna a to pà. Un si dice così? ’Nfatti le barzellette la gente un le capisce, perché... Perché.

Annestare. L’è i’ discorso della frutta selvatica, no? Se la vò’ fa buona, la devi annestare, sennò la lasci selvatica, e tu la pigli pe quella che l’è. E compagno pe le gemme. Perché te tu devi piglià sempre la gemma della pianta, pe annestare.

Allora gnene posso dire un’altra, che potrebbe essere compagna: gl’ho ’ndorato la pillola! Pe dire che gl’ho fatto parere d’una cosa che è migliore di quella che in effetti non è. Oppure ti dico una cosa che te la dico, però te la dico in una maniera che te l’ho detta perbene, però i’ significato dentro di sé, dentro di sé ha un significato, te l’ho, in sostanza te l’ho detto in buone maniere, con frasi appropiate però i’ significato, quello vero, l’è quello che c’è...

Z fam. 'simile, corrispondente'

PF registrato senza restrizioni d'uso

DFD registrato senza restrizioni d'uso

Gradit com. fam. 'che ha qcs. in comune, molto simile'