disturna
[ SP ] spettacolo e arte
altre fonti
disturna
sost. femminile
contrasto tra stornellatori che improvvisavano uno scambio di battute in ottava rima
SF
grèmbio
(R.: si dice cantare di fantasia?) Sì, si può dire. Inventare lì per lì, si fa… / Anche gli stornellatori… / Prima c’erano, e si disturnavan a vicenda. La famosa disturna a vicenda, nelle piazze, eran (sic) di fantasia. Io prendo ’n giro te, te tu prendi ’n giro me. L’era a fantasia… / La disturna. / La disturna, noi si dice: la disturna. Una volta, via, c’era la disturna. Poi cand’e’ venivan nelle piazze a vendere e’ piatti e questa roba che chi (= qui) e vendevano tutti in canto, pecché inventa(v)ano carcosa e con qui discorso vendeano piatti, vendeano… è vero, ? / Sì, sì, ma c’era la disturna, anche nelle campagne usava da un poggio all’altro, da un poggio all’altro, facevano le disturne. / Sì, sì… si chiamavano, e poi si prendeano ’n giro l’un l’a… / E inventavano, gl’eran poeti… così, che inventavano volta pe volta inventavano le cose… / Icché gli venìa di dire… / Icché gli veniva di dire… non era che ci fosse scritto quarcosa… / No, l’eran gli stornellatori, diciamo. Perché se tu hai… se tu hai sentito cantare Marasco, hai sentito? Ecco. Anche lui l’è un disturnatore, perché praticamente ora gli stornelli lui gl’ha, li sa tutti, ma sennò gl’inven…Come noi prima si faveva in Sa’ Frediano, noi si cantava gli storne… I primi stornelli di Firenze son di Sa’ Frediano. Lui invece ha imitato lo stornellatore di San Frediano, però non è di San Frediano, ma quelli son stornelli a disturna, perché ci si pòl anche dire l’un all’altro delle… tipo barzellette, ma cantate, capito?/ La disturna, specialmente nelle campagne… / Nelle campagne, sì, / …venivano fatte da un poggio a un altro e, volta pe volta, certe vorte, ’n so, succede qualcosa, ecco. Quello iniziava e l’altro rispondeva, e quell’ altro rispondeva ancora, da poggio a poggio, così, a voce alta, si… si facevano questa disturna… / Si prendevano in giro… Allora un c’era mica nulla, sicché l’uniche soddisfazioni l’era la fisarmonica, e i’ disturno, così… / Una che me ne ricordo io…: [canta] Cosa t’ho fatto buccia di limone?…T’ho dato amore e tu m’ha’ risposto rabbia… ’Nsomma, e… cose così. Capito? E venivan, e dall’altra parte e rispondevano in proposito, eh. Perché c’era proprio ’ poeti. / E ’nvece, nello stornello di Firenze, ’nsomma in particolare (d)i San Frediano, dimórto ad esempio l’era lo stornello che, uno de’ tanti di San Frediano. La mi’ mamma andav’a giocare a tombola, se po’ la perdeva, e la tornava e l’era musica, l’andav’all’acquaio a lavare, pecché a quell’epoca un c’era mica tante (c)ose… allora la tornava e perché l’avea perso: [canta] E gira la rota, e la mi gira… Ecco, tutte queste cose chi, oppure magari, no?, lo stornello più pratico che a volte cantaano così pe la strada l’era anche cand’e’ diceano di…: E quando venìo da te mi divertivo, le mani sott’i’ grembio ci mettevo. Quando vedevo mamma, le levavo. ’Nsomma, l’eran tutte, (c)apito, tutte (c)ose di San Frediano. E allora le cantav’i’ Lalli, i’ Tallini, la Marinari. / Parigi. / I’ Parigi! Parigi che è rimasto l’unico che cant’ancora in Toscana, che l’è di Prato, non è fiorentino, è di Prato.
Z tosc. (anche darsi la d.)
PF tosc. (anche darsi la d.)
Gradit tosc. (anche darsi la d.)