doventare (dovènta)
[ GR ] forme che interessano per l’aspetto fono-morfologico
GB

doventare (dovènta)
verbo intransitivo

diventare

SC SF RI

O icché tu fai? / Mi diverto! / E lo vedo! Tu se’ sempre ’n giro: camio(n), càmio, camio, tu c’ha’ dieci camion! Tu se’ doventaho i’ più grande trasportatore di Firenze. / ’Nsomma via! / Vero, vero! / È vero, vero? / Si fa quel che si può. // Ma lo sai che ora è doventato un man(giare), una prelibatezza, se tu vai a Sant’Ambrogio c’è un macellaro che ce l’ha belle pronti! E’ colli di papero, e’ colli di papero! // (La schiacciata coll’uva) è la schiacciata doppia poi magari bagnata con del vino perché la pasta doventi un pochino più tenera... // (Il pane) che unn’è cresciuto: Guarda l’è doventato una ficattola!

Presempio i’ pane, quand’ha preso l’umido, diventa invicidito. È molle. / Doventa acido e morvido. // Ti ricordi c’era i’ cosini delle carte? Ti ricordi? Dicea: Prendi un po’ di minutina! La si butta(v)a mezz’ora prima, la doventa(v)a grossa così. // Se un tu gli smetti di mangià, doventi un buzzone, costì! // Guarda, M.G., fa filare M. su… La lo fa filare è doventaho propi’un bamboccio.

Piano piano doventano mòrvide da potélle mangiare bene, perché quande le mettano un tu le mangi! // Appassito noi si dice anche i’ fico verdino che doventa bono quande l’è un po’ appassito – no? – doventa bono, i’ fico verdino.

Z arc.

PF arc.

Gradit tosc.