via
[ GR ] forme che interessano per l’aspetto fono-morfologico
parlato spontaneo

via 1a.
locuzione

e via
basta così, e non pensiamoci più, facciamola finita qui, usato in fine di frase

SC SF RI

Ho dato ’na cenciata e via, perché un avevo i tempo da perdere… ho dato una cenciata a que’ mobili. // Io mi ricordo quando ero bambina le saltavo tutte le pagine le descrizioni, e via. // Sai icché, se un si definisce la cosa, e’ si perde tutto. Si fa un pianto e un lamento, e via. // Ha troncaho una cosa, una relazione: Lui l’ha fatto festa, e via. // L’è una che vòle... la mette bocca, e la si ficca dappertutto. Capito come? In tutte le cose, gl’è una... si ficca, lei, e via. // Come io con L.: belle fatta finita. Una cosa terminata e via. Un ci si pensa più. // L’ho tirato su a minuzzoli di pane. Per cose minute, piano piano, perché... Vòl dire insegnargli dal piccolo, non è che gli dài una bistecca e via, glielo dai propio tutti i giorni, gli ho insegnato delle cose, gli ho fatto delle cose. // Lo piazzo, piazzo il modello. Colla carta. E poi, se ne faccio uno, lo taglio e via.

Io fo questa cosa, d’attronde io la fo, e… e via. / Si starà a vedere. // Ora te tu lo dici più in italiano, perché tu se’ più educata di me / Sìeh! / Io, sai, sono un po’ alla io boia e le dico come le so, e via. // Ora i dolori [del travaglio] la un ce l’ha, stand’a letto. / Un pochinino, ma la ce l’ha. La li sente, eh… / Ah, sì? E allora vòl dì che la farà, e via. // (R.: ch’è differenza tra ficoso e ficolesso?). No, e’ son… gestri che fanno, ’nsomma così, e via. Di po(c)a ’mportanza, ’apito?// Eh! E’ parl’a fànfera, pecché quello… un dà una difinizione (sic) a i’ discorso, nè nulla… Apre la bocca, manda giù e via. // Sì, come dire: ci voo… un lo soo… se voo… / Ma… o icché tu chiocci!? Icché tu sta’ a chiocciare? Vai e via! // Stasera si mangiaa… per dire, un po’ di prosciutto, un po’ di formaggio, e via! Una cena lesta, ’nsomma, una cosina… senza. // No, io lesto intendevo, quande magari si mangia(v)a la minestra di… di coso, e via, e rìzzati! Come dire: c’è un po’ di minestra e tu ti rizzi. / Brodo di trippa, e via. // I’ lucèrtolo se tu lo vò’ mangià così, bisogna tu… tà tà, e via. Sennò un tu lo mangi. L’è duro (co)m’una soletta! / Un giratino… di ca (= qua) e di là… // Dimórto era alloro. / Alloro pecchè un costa(v)a nulla, s’andava ’n Boboli, si prendéa e via… / Filze d’alloro, sì…

Gl’è ’nutile dassi a’ cani, tu la scoti: e via!