èssere
[ MB ] pasti
GB
èssere f.
locuzione
icché c’è c’è
detto specialmente in occasione di un invito non preventivato, perché ci si prepari ad accontentarsi delle pietanze improvvisate che saranno allestite
SC SF RI
Magari per cena, per pranzo, se c’è una persona di fori, si mangia icché c’è c’è! Non cose prelibate… ci pol essere anche tanto, ma roba così, affettati, i formaggi… un po’ di carne magari che non era per tutti.
Icché c’è c’è! / Si mangia icché c’è c’è. / Icché si mangia stasera? / Tu mangi icché c’è! / Se tu vò’ venire a mangiare a casa mia, vieni, ma tu mangi icché c’è!
Oh! Tu rimani a cena: icché c’è c’è, però, eh! // Sarebbe come dire: o che ci sia... un bel mangiare o che ci sia, qualunque cosa sia: icché c’è c’è. // Quante ce n’è ce n’è. Magari dico a lei: Vai a prendere i’ vino – dice – Quante ne prendo? / Icché c’è c’è. Prendi tutto icché l’è rimasto. // Icché c’è c’è questo è proprio detto fiorentino! // Si mangia icché c’è c’è: val a dire uno dice... addirittura diciamo che noi – e tuttora! – se sono – ripeto – in una compagnia così, di persone alla mano, ci si presenta in una trattoria in un ristorante, e s’ha confidenza con quello che... Allora icché c’è oggi? E quello ti risponde: Si mangia icché c’è c’è? / D’accordo!