fòco
[ DQ ] caratteristiche del comportamento
GB non gli manca che mangiare il foco iperb. 'di persona che ha molti vizi'

fòco 1e.
locuzione

(non) gli manca (altro) che / di mangiare il foco
di chi nella vita abbia fatto le esperienze più varie ed estreme

SC SF

Sì, n’ha fatte di tutte. N’ha fatte di tutte… Cose, non dico coraggiose… Ardite. Ma ardite nel senso… Che ne so io? Anche vizi, ma anche… Che ne so io? C’è l’Arno ’n secca, c’è tre sassi, però c’è una buca, ma io ci passo lo stesso… Cioè, cose particolari. Oppure, e quello l’è giocatore, e quello l’è… L’ha fatte di tutte nella vita! Non lavorativamente, ma di esperienze. Un gli riman che mangiar i’ fòco.

Sìi. / Sìi. Questa l’è una frase molto… sìii. / Molto fiorentina, più che toscana. / Ni’ senso che uno che ne ha viste e ne ha fatte di tutti i colori. / Di tutt’i colori! / Dice: Quello lì – dice – Gli manca di mangiar i’ foco, poi… Più bravo di lui… Capito? Più bravo, cioè: più idoneo, idoneo… a… affrontare le difficoltà della vita… [rivolgendosi a un presente, che ascolta stando in piedi] Mettiti a sedere anche te, eh! Come tu stai, qui? / Gli manca di mangiar i’ foco… (R.: Si dice di uno che ha avuto dei vizi…) Mangiar i’ foco? / Fatto ogni cosa: l’ha rubato, l’è stato ’n carcere… / Sì, sì, Oddìo… Ci pòle stare, anche, ci pòle stare. Però si usa dirlo anche ’n senso positivo: A quell’un gli manca attro che mangiare i’ foco!… / Sì, perché può avé fatto cose brutte e cose buone. / No in senso negativo, ma anche in senso più… positivo, ’nsomma: Quello lì, all’infori di mangiar i’ foco, ha fatto tutto.