fuòri, fòri
[ DQ ] stati dell'intelligenza
parlato spontaneo

fuòri, fòri f.
locuzione

essere / andare di fori (come le terrazze / i balconi / i culi)
di persona che vaneggia o è ubriaca; anche in senso non spreg.

SC SF

Sì, però se uno gli manca no mezza giornata, ma un quarto d’ora: Eh, quello l’è un po’ ciucco! Che non è detto che sia alticcio, sbronzo. / Tu se’ di fòri come le terrazze. / Tu se’ di fori come le terrazze, questo sì, lo sai? Bellina, rende l’idea.
Tu se’ di fori… ’Petta, ce n’è diverse, però ora un mi vengono… Come ’ culi… / Questa un l’ho ma’ sentita dire… Te tu caschi sempre lì. / Ma ce n’è tante. No, eh, d’altronde, oh. Esser di fori come ’ culi, presempio, è riferito spesso a chi è ubriaco, proprio nel senso che vaneggia. Che poi non ho capito se è riferito ai culi nel senso che i’ culo è di fori dalla persona e fuoriesce, oppure come culi ni’ senso di finocchi, capito, froci. però a Firenze culi… / No… / Sarà proprio la prospicenza. // Tu se’ di fuori. Si può dire... ’Spetta. Si può dire in più co... Tu se’ di fori vòl dire che non sei di Firenze. O tu se’ di fòri – parentesi: come le terrazze – vòl dì, che... tu se’ di fori. Abbiamo un esempio specifico. Un ti risulta che tu se’ di fori è: tu se’ forestiero? O sennò: Guarda, su questo argomento tu se’ proprio di fori. Allora vòl dì che... Cioè, è un modo scherzoso per dire: tu se’ fori di testa. Oppure, sennò, l’è anche vero: Poeretto, lui l’è di fori, l’è proprio di fori... Parentesi: come le terrazze. // Invece S. a me mi dice sempre: O A., come tu se’ di fori! Perché io sono allegra... Dice: Come tu se’ di fori. Fori come i balconi. Fori dallo schema. Lui è noioso.

(R.: si dice anche di una persona che ha esagerato?) Sì! Gl’è andat’un po’ di fori guarda, lei! Come dire l’ha… L’è uscita da… Come questa… deve stare in pentola e esce, quella l’è uscita da i’ binario, diciamo. Andà di fori.