gènte
[ GR ] forme che interessano per l’aspetto fono-morfologico
GB fam.

gènte
sost. femminile

le genti, le gente pl.
la gente, nel senso di persone, spesso col verbo al plurale

SC SF RI

Nun s’è ma’ considerato forestieri le genti... E nemmeno ospiti. L’era una parola troppo ricercata. // Subito fòri Porta Romana, c’è San Gaggio, poi e c’è le fontanine, ’ndove andavano le gente a lavare. // E siccome l’è un lago fatto dalle genti, gl’è una vallata e buttato l’acqua, di modo che c’è..., c’er’i’ fango dentro. // Ma le gente c’era d’intorno! Ha’ vist’una ciambella, quande c’è tante gente, che delle (v)orte tu fa’ così, un tu guardi, un ti riesce nemmen di vedere chi è che gioca e chi un gioca?

[Il pancaio era una persona] che… metteva le panche fòri per fare sedere le genti a i’ fresco. // Né ma’ più e né ma’ poi io rimetterò piede a i’ centro, perché a me mi son belle venuti a noia tutti, queste genti c’è qui. Capito? // Quello l’è prendere in giro le gente. Per i fondelli vòl dire i calzoni. Fondelli sono i fondi dei calzoni, perché prima si metteva le toppe, no?, dietro. Sicché erano i fondelli, quelli. Ecco. Prendere per i fondelli vòl dire prendere in giro, propio. // Trottapiano son quelle gente fan tutte le cosine piano piano, lemme lemme. Sai, ecco: Madonna, trottapiano l’è! // Matròne. / Le mastròne. Sì. Le gente grosse.

Quande la parlava, a vòrte gni dicéo: Sta’ zitta! Dato che l’urlava anche forte, fòri. Io gli diceo: Tu dici certe bischerate! Sennò si girano le genti! // Quande tornò L., in via S. Giovanni Gualberto c’er un cancellino prima d’entrare ’n casa, le gente: L’è tornato i’ prigioniero! L’è tornato i’ fidanzato della M., eh! Le gente così!