rimporpettare (rimporpétta)
[ AG ] liti e percosse
parlato spontaneo

rimporpettare (rimporpétta)
verbo transitivo

rimproverare

SC SF
brontolare (bróntola)

Una sgridata: L’ha rimporpettato. L’ha rimporpettato. Bòno però, le polpette le mangerei ora, guarda, a proposito. Mi piàccian tanto.

No… Aspetta… Aspetta… C’è… io… Quand’e’ gnene (= glielo) sento dire, mi vien a ment’una cosa e po’ la mi scappa via subito. Allora… Ri… No rimbrontolare… No, aspetta: Ri… Tìo bono! Ri… / Rimporpettare? / Rimporpettare. / Vòl dire brontolar una persona. / Sì, vòl dire brontolare. Capito? Rimporpettare. Poi, sì, come dire: Sennò… Un la fare chesta cosa, sennò la tu’ mamma la ti rimporpétta. Ecco. / Cioè, vòl dire: la ti brontola. Oppure: L’ho rimporpettato bene bene. L’ho brontolato bene bene. / Sìe: Eh, vai, l’ho rimporpettato. C’ho pensato io, l’ho rimporpettato… Come dire: L’ho brontolato, capito? // No, no. Un si usa codesto, pe dire a codesta maniera. L’ha rimborbottato, si dice noi. L’ha ribrontolato, l’ha rimborbottato. (R.: si dice rimporpettato?) Rimporpettaho, anche, brava! L’ha rimporpettaho, sì.

Z arc.

PF fig. spreg. 'rimettere insieme malamente, raffazzonare'

Gradit basso_uso 'riutilizzare un cibo precedentemente cotto o avanzato cucinandolo in forma di polpette', fig. spreg. 'rimaneggiare con approssimazione, spec. uno scritto o un discorso, apportando aggiunte o modifiche'