maèstro
[ SO ] onestà e disonestà
GB fig. 'levar di sotto a qualcuno molto danaro; disastrarlo negli averi'
maèstro a.a.
locuzione
levare le penne maestre a uno
infliggere una lezione a qualcuno; sottrargli danaro, per esempio giocando a carte o imponendo un prezzo troppo alto
SC SF RI
Sta’ attento, perché io ti levo le penne maestre! Quando uno... Come posso dire? Ma in ogni occasione. Uno mi dà una responsabilità di qualche cosa, ’n so... Tu se’ te che tu da’ sempre noia alle mi’ piante, per esempio, tu mi butti l’acqua di sotto alla terrazza, quello insiste, insiste...: Guarda, basta, eh! Facciamola finita perché, se si va di questo passo io e’ ti levo le penne maestre. E con penne maestre sta... ci starebbe tutto: la denunzia, la... i’ cazzotto, i’ dispetto... Levo le penne maestre l’è un detto per farsi forte di fronte a lui, che poi magari un è vero nulla: Ti levo le penne maestre! Sta’ calmo perché... Sta’ attento, perché ti levo le penne maestre! Tipo minaccia. Una minaccia dolce perché poi un si leva nulla, ’nsomma. Ma una minaccia viene fatta per imporsi, ecco. E basta. (R.: può essere anche per dire: ti faccio sganciare parecchi soldi?) Sì sì, ma lo stesso. Sotto tutt’un altro profilo. È una minaccia, applicata anche... per tutto ciò che è di vendicativo. Ecco. Anche... sì sì, anche a soldi, anche a soldi. È un detto anche... Giocatori inesperti di carte che capitano a un tavolo di poker, gli levano le penne maestre. A uno che non sta attento, si mettan d’accorto quegl’altri tre, gli portan via anche la camiciola, ’nsomma. E gli levan le penne maestre.
Sì, sono le penne di coda. E noi, qui si dice: Madonna, son anda(to) a mangià lì, m’ha le(v)ato le penne maestre! Pe dire: quante m’ha preso. Quante s’è speso. L’è caro… Icché tu vò dire. Si usa questo.
E’ vol dire che – come dire? – t’ha levato... i’ mi’ figliolo m’ha levato le penne maestre. In questo caso si può interpetrare anche in maniera diversa, ne’ senso che, presempio, la penna maestra all’epoca... che son soldi? Oppure, le penne maestre – sai – i’ figliolo che, che – un so – che... un voglio dire umiliare, ma che contrasta al padre, anche su un argomento: Guarda, lì m’ha leato le penne ma, cioè a dire: io aveo un modo di pensare... però quando si parla di penne maestre, si parla più... si parla... i’ sottofondo gl’è quello (= i soldi) e costì icché dice? (R.: ma si usa?) Ora dì(c)ano, qualcheduno dice: mi son spremuto com’un limone... cioè, ci sono una serie d’immagini pe dare... per illustrare lo stesso risultato... cioè io mi sono sfiancato, mi sono spremuto com’un limone, m’ha levato tutte le penne maestre, intendendo i’ conto ’n banca... però ecco, io non direi penne maestre perché, anche perché, secondo me, non rende l’idea, perché: se, tu parli di soldi, però le penne maestre possan essere anche da un punto di vista – come dire? – morale, culturale, eccetra... mentre tu m’hai spremuto com’un limone, lì si sa chiaramente che te tu m’ha’ preso icché c’avevo, m’ha’ strizzaho, poi tu m’ha’ buttato via! quindi più che le penne maestre direi m’ha spremuto com’un limone! E questo l’è i’ detto più... corrente.
Gradit basso_uso fig., levare, togliere le penne maestre a qcn. 'privarlo dei mezzi necessari per vivere'