malafatta
[ LA ] lavorare bene o male
GB

malafatta
sost. femminile

difetto nella tessitura di un tessuto o nella soffiatura del vetro

SC SF RI

La malafatta l’è la stoffa. E quello è classico. Cioè te compri una stoffa, la paghi meno perché c’è i’ segnino… Dice: Perché c’è un segnino? Prendi – no? – gli sconti, le cose… Perché c’è una malafatta… Si dice così. Però la malafatta sì, quello è propio modo corrente, perché tu lo trovi anche ora. Presi un taglio di… di di… di che? Boh? Di tasmania, ecco, leggermente elasticizzato. Costava i’ giusto, dico, mi fo un regalo: Com’è? / Ma – dice – forse, guardi, qui c’è un segnino… – dice – ma vedrà che nella fattura un si vede nemmeno – dice – c’è una piccola malafatta. No male-fatta, propio mala-fatta. Questo sì. (R.: anche su un vestito?) Nella fattura? No, perché allora è fatto male. La malafatta è una cosa… vorrei dire non umana, industriale. Industriale oggi, una volta i’ telaio. Ma la malafatta la veniva anche co i’ telaio, perché ’ c’era un ingrossamento – un so se tu l’ha’ ma’ visti i telai, che io c’ho de’ lenzuoli della mia mamma, fatti a telaio. C’era che passava la spoletta, c’er’i’ filo meno arroto… e lì veniva un ingrossamentino, ed è una malafatta. Una malafatta di una cosa… Vorrei dire… semi industriale, comunque… un pezzo di stoffa. Mi pare sia riferito solo a quello. Perché se una torta la ti viene abbassata da una parte, la un è una malafatta. È riuscita male. Un abito l’è cucito male: Guarda, la sarta la te l’ha tagliato male, la te l’ha fatto male, ti sta male addosso. (R.: può essere dei bicchieri?) Sì, anche! Di cose, dicevo, industriali, o anche artigianali, ma standardizza… Come posso dì? I’ vestito l’è fatto alla tua misura, se l’è fatto male è perché la sarta te l’ha preso male… I bicchieri fatti… anche soffiati, per carità, artigianalmente, però un vengan tutti uguali. Qualcuno la malafatta la fa passare per decorazione particolare, ma è una malafatta. Mi spiego male, ma è una cosa tipo… semindustriale. È la cosa… precedente. Se invece te ti metti, prendi un disegno, disegni un bicchiere, disegni… quelli che si fissano (?), eccetera, e fai un disegno sbagliato… Cioè, ti viene uan cosa ’n più, quella un è una malafatta, è un disegno che t’è venuto male. La malafatta è una cosa che non ci puoi rimettere le mani, che non è molto manuale…

Eh. La malafatta l’è quando c’è una defezione ’n un capo di vestiario. Ecco. C’è una malafatta (R.: o malefatta?) Malafatta o malefatta, ma… più che attr… Perché malefatta, malefatta, gl’ha un antro significato. L’è una cosa fatta male. ’Nvece malafatta, l’ha proprio… la cosa l’è fatta bene, però c’è quarcosa… un buco, una maglia tirata… C’è una malafatta, si dice. ’Ìto (= capito)? L’è quello. Perché malefatta, l’è, l’è…’Nvece, no… ecco, un punto messo male, fatto male. Pe modo di dire: c’è una macchia… ni’ colore: l’è una malafatta. ’Nvece malefatta l’è un’attr… l’è quell’attro signifi(c)ato, l’è una (c)osa fatta male.

Gl’è una malafatta che l’è venuto su i’ vestito. Val a dire: sulla stoffa, tutt’unita, a un certo punto ’nvece c’è qualcosa di storto: quella l’è una malafatta, ma nella stoffa! Non ni’ vestito! (R.: nella tessitura?) Nella tessitura, brava! (R.: si dice malafatta o malefatta?) Io dì(c)o una malafatta!

Z raro

DFD 'azione, comportamento riprovevole'; raro 'cosa mal fatta, errore, sbaglio'

Gradit basso_uso: lett. 'errore, sbaglio'; com. 'cattiva azione, impresa criminosa'; scherz. 'marachella, birichinata'; obsoleto 'guasto, danno; spec., difetto di tessitura'