mio, tuo, suo
[ TM ] prima e poi
da definire

mio, tuo, suo b.
locuzione

ai tempi mia, ai tempi sua
ai miei, suoi tempi

SF RI

Ma, e’ ginze la li conosc’anche lei! A’ tempi mia no, un esisteva i’ ginse, l’è venuto fòri nel… Sessanta, Settanta. // Gl’è un arnese, si dice, per dire l’è un aggeggio, noi si dice: lascialo fare quello, l’è un aggeggio, arnese si dice(a) a’ tempi sua [indica un presente più anziano], ora si dice l’è un aggeggio, s’è cambiao totalmente e gl’è lo stesso signifiato.

A’ tempi mia c’era quello [il maestro] con la pertica, co una canna, di fondo, dalla cattedra che tirava le bacchettae fin all’ultimo della classe, senza alzarsi. Prima le punizioni corporali con le mani l’ho viste, l’ho subite. Erano normali! // Sì, oddìo... riferendosi ai tempi andati, indove c’era la socera che romp, che se la un era una che capiva charche cosa la stava lì a rompere... gl’usava anche a’ tempi mia, poi uno gli dicea a chiare note: ma la un è l’ora di levassi un po’... // Oggigiorno, oggigiorno non è più applicabile, prima sì, quando un vecchio aveva da ’nsegnare un giovane, è chiaro: a’ tempi mia si metteva i’ ragazzo a ’mparare in una bottega perché lui gl’insegnava... oggigiorno no! // Cioè a dire: ho fatto tutto nella mi’ vita, son capace di fà tutto, come ne’, i’ motto de’ bersaglieri che c’era nelle caserme a’ tempi mia, i’ bersagliere dopo morto fa tre salti.

Gradit pl. in -a region.