palmizzaio
[ LA ] lavoro e fatica
parlato spontaneo

palmizzaio a.
locuzione

lavorare quanto un palmizzaio
lavorare poco o solo per brevi periodi

SF RI

Quando uno un ha voglia di lavorare, sa’ come si diceva ’n San Frediano? Te t’ha’ (a) fare di mestiere i’ parmizzaio . Perché facevano le bacchette pe andare a tirare sopra per i’ giorno… / Di Quaresima. /…di Quaresima, no? / E’ batteano ’n terra, che faceano? / I’ Giovedì Santo. / Quando, quando... / Si battevano sulle panche. / Quando legano le campane, in tempo di Quaresima, invece, in chiesa, invece di sonare ’ campanelli, alla Messa, ni’ coso (?), allora i bambini battevano cheste bacchette, e si chiamavano le bacchette di San Giuseppe… / Le palme. / Sarebbero state le palme, eh? / C’era le bacchetti(ne), palme… sarebbero state le palme, eh? Ci s’avea le bacchette, però, s’andava ’n chiesa . / Venivan fatti una volta l’anno, perciò quello lì che gli si dava di palmizzaio si diceva che l’era un vagabondo. / E’ lavora una volta l’anno. / Te t’ha’ a fa di mestiere, tante volte, te t’ha’ a far di mestiere i’ palmizzaio.

Dice: che lavori quante un palmizzaio? Lavori una volta l’anno! Questo si dice tranquillamente anche se questi giovani sicuramente un lo dican più perché... anche perché prima, ora un lo so, io un è che bàzzico in quegl’ambienti lì. E’ fa, si fa come quelli, i cosi – come li chiama(v)ano? – i palmizzai! I’ palmizzaio lavora una volta l’anno! (R: e gli altri giorni?) Appunto! Voglio dire: te tu m’ha’ detto un festaiolo... icché faceva, i’ palmizzaio, codesto costì? Facea sempre festa! Festaiolo l’è uno, cioè a dire, può essere detto in du... uno che ama le feste – va bene? – se inteso nel senso di’ divertimento, dello svago.