potére
[ GR ] forme che interessano per l’aspetto fono-morfologico
GB
potére x.
verbo modale
pole, puole
può
SC SF RI
Ogni serp’ha i’ su’ veleno, cioè ogni tipo di persona si pòle anche pensare c’ha i’ su’ modo di fare, c’ha le su’ lingue biforcute. // La dovrebbe esser quella che la tiene a battesimo bambini, ma la pol essere anche una donna, così qualsiasi, che tiene banco, che chiacchiera... una del popolo. // Dove ci pole essere riposto tanto materiale, tanta roba…
La senta: la cecca la pol esser una briaca. // Sìii, eh: pol aver una scarpa bianch’e una nera. Pe dire. // I’ desco l’è un tagliere. / Ma pol essere anche uno piccino… // Quella l’è una veduta un po’… abbastanza aperta, vedere [?], che dà una valutazione maggiore di’ che pol èsse. A vorte vien detto, ma sono cose… ora…
Sicché si può dare due, due versioni. Positivo se uno gnene dice: vieni vieni tu mancai te! Come dire: e’ siamo a i’ colmo. Però detto ’n separata sede ’nvece pol avere un altro significato. // Sì, perché uno... [parole incomprensibili] da' retta, un tu l’ha’ le mani? Sì, questo si pole... // Ti fo una parte, pol èsse una parte... normalmente l’è una partaccia.
Z pop. tosc.
Gradit puòle ant. lett.