ràgia
[ AG ] imbrogli e raggiri
GB
ràgia 2a.
locuzione
accorgersi della ragia
rendersi conto che sta per succedere qualcosa di negativo
SF RI
Accorgersi della ràgia. Dunque. Siamo ’n tre o quattro, si discute e vedo che magari l’occhio della discussione sono io. Siamo ’n diversi a giocare, no? Però io m’accorgo che l’occhio della discussione sono io. E allora: mi sono accorto della ragia, capito? Sarebbe come uno che s’accorge (ch)e ’ dican male di lui, sotto sotto. Capito? Senza, magari, senza fàssen(e) accorgere, magari pecché, un so, perché l’ha detto qualche frase che la un la doveva dire, o perché magari l’è una persona un po’ odiosa, che magari gli altri non lo considerano molto. Allora quello dice: Mmm, mi son accorto della ragia, eh…! Che non è un detto che si dice, ormai non si dice più neanche questo. Però, questa ragia l’ho sentita dire diverse volte.
La ragia... si dicea, si dice ancora questo che qui! S’è accorto della ragia, cioè a dire: s’è accorto della situazione, cioè che quindi ci va con le mani... si dice: Quello s’è accorto della ragia! S’è accorto, no, che c’è una situazione che a lui un gl’è tanto, un gli può esse tanto favorevole – no? – e accorgendosi di questa situazione se ne va pe la tangente... S’è accorto della ragia quello che lì! (R.: perciò per esempio ha smesso di venire qui alla SMS...) No! In codesto caso un si direbbe, un si direbbe ragia. La ragia, uno s’accorge della ragia: s’accorge d’una cosa immediata! Cioè a dire s’accorge d’una, che lui si va a entrare in una situazione in cui c’è un qualcosa che un quadra – va bene? ni’ bene e ni’ male – e allora s’accorge della ragia, cioè a dire: c’è, la ragia si potrebbe dire: è l’aria che tira! uno s’accorge della ragia, s’accorge dell’aria che tira! Che non è favorevole...
Z raro pop. tosc.
Gradit ragia basso_uso 'raggiro, imbroglio; stratagemma '