gózzo
[ CM ] malesseri e malattie
parlato spontaneo

gózzo a.
locuzione

rimanere / stare sul gozzo
di qualcosa che appesantisce lo stomaco e fig. di cosa o persona che non è gradita

SC RI

Ti piglio pe i’ gózzo, ti tiro... Ma ’nsomma... Ma non particolarmente. Ma si chiama pomo d’Adamo, dài! Lo so che l’è italiano, ma... Ma... e’ un siamo più come... Cioè, te tu la fai ora, ’sta ricerca. Io, perché non sono giovane, quindi io... tanti modi di dire, ma... chi te lo dice, oggi? È più facile dire: m’è rimasto su i’ gozzo. Oppure: mi riman su i’... Dice: Vài, vieni, si va a piglià i’ caffè, vien anche Giovanni? / No, io... Senti, abbi pazienza, un vengo, perchè quello mi riman propio su i’ gozzo. Oggi si dice: mi riman su i’ culo. Oppure una cosa ingiusta, o comunque una battuta: La m’è rimasta propio su i’ gozzo. Non l’ho digerita. // Poi gozzo è riferito anche a un’altra cosa. Quando uno gli sta antipatico, dice: Ce l’ho su i’ gozzo. Mi sta su i’ gozzo. No: ce l’ho.

Si può dire anche mi riman sullo stomaco, l’è un qualcosa che non va giù. Mi rimane su i’ gozzo vuol dire che t’hai i’ nodo…

Z aver qualcosa nel gozzo 'non digerire un affronto'

PF aver qualcosa nel gozzo 'non digerire un affronto'

DFD stare sul gozzo 'di qualcosa che non si dimentica'

Gradit avere sul gozzo 'non riuscire a mandare giù, a dimenticare un'offesa' stare sul gozzo 'stare sull'anima' ,