rinsaccare, rinsaccarsi
[ VE ] benvestiti e malvestiti
altre fonti 'scuotere il sacco per comprimere il contenuto' (GB 'insaccare di nuovo')
rinsaccare, rinsaccarsi
verbo transitivo
battere a terra un sacco parzialmente riempito per comprimere il contenuto, in modo da aggiungere altro; mettere la camicia dentro i pantaloni o la gonna; prendere per gioco un bambino per la cinta dei pantaloni e scuoterlo
SF
Rinsaccare vòr dire… Si mette la roba ’n un sacco? Ecco, pe fàccene stare di più, si batteva i’ sacco ’n terra, capito come? E allora la roba l’andava più ’n giù, e ci se ne metteva ancora. E rinsaccare, io gnene dicevo a’ mi’ bambini: Vieni ti rinsacco! Quand’e’ gli tiravo su ’ pantaloncini. Li pigliavo pe’ pantaloni e li arzavo – pe scherzare co loro, eh! – l’era… Rinsaccare l’era anche chello lì. Oppure a volte si diceva anche: O che tu ti rinsacchi? Perché magari uno l’era tutt’un méttisi dentro la camicia, pe dire, no? Tutto un… cosassi, capito come? Mette dentro la camicia, si tira su quella (c)osa…: Ma icché tu ti rinsacchi? Ecco. Perché appunto vole(v)a dire aggiustare, ecco.
Z 'scuotere un sacco facendolo battere sul terreno per comprimere il contenuto'
PF 'scuotere il sacco perché entri più roba'
DFD 'insaccare di nuovo, o bene, meglio'
Gradit com. 'battere sul terreno un sacco o altro contenitore per comprimere o distribuire in modo più uniforme il contenuto'