tèmpo
[ TM ] partizioni temporali
parlato spontaneo
tèmpo b.
locuzione
in tempo di guerra
negli anni in cui il paese era in guerra, inteso come periodo determinato
SF RI
Poi c’è anche in via dell’Orto i’ coccolaio. Eran tre fratelli. / Accanto c’era … c’era Cirano, come si chiama(v)a? / Cirano. / Ecco. Cirano. No, perché io, da Cirano, c’anda(v)o a mangiare in tempo (d)i guerra! / Sìeh! E i’ mi’ babbo gl’andava a bere, ’n tempo di guerra. / Si mangia(v)a tutto, vero, da Cirano, ’n tempo di guerra. Un c’era problemi. Carne, pane, senza tessera. / Eh, lo so, perché c’era i’ mercato nero. / C’era i’ mercaho nero!
Allora, ’n tempo di guerra, ci s’è avuto due partigiani, siamo stati in una massa di partigiani alle carceri , perché si sgombrò, perché lì i Tedeschi ci mandavan via. C’ho avuto du’ Inglesi ’n casa, c’ho avuto... // La mi’ mamma la mi diceva... se io avevo, andando ai tempi passati, i’ tempo di guerra – no? – la fame, una cosa e un’antra, se in casa capitava che mio padre portava un qualche cosa: in più, un qualcosa di buono che fuori non si trovava... la mi diceva: vieni su, tu fai merenda! // Come, come ’n tempo di guerra ho mangiato i’ pane fatto con la farina di sorgo che un è attro che saggina, sicché... // Quando ’n tempo di guerra si sfondava le scarpe e non c’era le suole da poté rimettere perché non c’era cuoio né nulla, si cercava di metter una toppina indó, indó gl’era consumato sotto – no?
Z tempo di guerra 'caratterizzato da guerra'
PF in tempo di guerra 'in epoca di guerra'
DFD in tempo di guerra 'intervallo di tempo di varia durata, identificato da caratteri o avvenimenti particolari, senza essere collocato in un preciso momento del presente o del passato o del futuro'
Gradit com.