toccare
[ GR ] forme che interessano per l’aspetto fono-morfologico
GB
toccare 2
locuzione
toccare a + infinito
dovere, specialmente in relazione a fare, con alta frequenza del costrutto mi tocca a farlo
SF RI
E sai, questa cosa mi tocca a fàlla. / Si dice ancora. Mi tocca a fàllo. / In vernacolo è normale, si parla così a bischeri in questa maniera. Mi tocc’a andàcci, mi tocca a fàllo… Ha’ voglia… / Volere o volare, mi tocc’andare. / L’è quando una cosa va fatta. Va fatta obbligatoriamente. In tutte le maniere. / In tutte le maniere va fatta: Mi tocca andare, via, che sia freddo o… / Ma poi mi tocca a fàllo, perché elle elle o, e ’nvece si dovrebbe dire: mi tocca a farlo. / Mi tocca a fàllo. Anche se un ha voglia, gli tocca a fàllo. // Mi venne poi quest’emorrogia allo stomaco, pecché . Ci toccò a portallo all’ospedale lì e stiedi quasi un mesetto. // Presempio, i’ vino della bass’Italia l’è maccherone / Accidenti! / Gli tocca a tagliallo, non lo potrebbero mica bere così. // E’ n’ha fatte tante, m’è toccah’a mandallo via. Ma quello gl’è uno che fa guai. In una maniera o ’n un’antra. E’ n’ha fatte troppe e quello l’è costrett’a dire: Oh, ma ti va’ via di chi (= qui)? // Come… a volte si dice: Dio bono, mi tocca a fà da Marta e Maddalena! Due cose diverse, praticamente, capito come. A vorte lo dic’anch’io: Dio bono, son štanca morta, mi tocca a fà da Marta e Maddalena! Come dire: mi tocca a fà ogni cosa a me, praticamente, eh. // Ma… sembra(v)a un pamperzo, sì. / Senz’i’ su’ babbo. / Colla macchina… scadenze di quello, di quell’attro… Ecco. Un pensava ma’ a nulla. ’Nvece ora gli tocca a pensàcci, eh!
Icché succede? Gli toccò a méttesi a fa all’amore fori perché lo buttaron fori di casa: un si sposava mai! // Guai a me: dovevo èsse sempre duro e puro! Però quando uno va a chiedere in stato di bisogno... è brutto dirlo: faccetta. Perché questo è dovuto andà lì – estremizziamo – stendendo la mano! M’è toccato a fa una faccia, faccetta... // Io direi una brutta figura, però, se si vuole sintetizzare: m’è toccato a fare una figuraccia! // Mi tocca a fa da bosco e da riviera! // Dice: quello lì, eh?, m’è toccaho a méttello tra l’uscio e i’ muro – sa – allora un ha potuto, o dire sì o dire no! // La mi’ mamma mi ricordo lo pigliava da uno che veniva da Serpiolle, da Cercina che tu lo sentivi da, da cento metri i’ profumo di pane avea ’n questo, questo barroccino tutte quešte cose, queste ceste di vimini, tutte a cesta, a doghe grosse... era un pane delizioso! La mi’ mamma gli toccàa a pigliallo – e questo te l’ho già detto – gli toccava a pigliare de’ chili di pane perché se si mangiava fresco, in quattro si facea – diobono – polverone!
Z toccare + infinito
PF toccare + infinito
DFD toccare + infinito
Gradit toccare + infinito