melènso
[ CM ] malesseri e malattie
altre fonti di frase melliflua, Insinuante nella quale è possibile ravvisare finzione d'intenti
melènso
aggettivo
lento, fiacco, privo di energia
Fiacco…/ Lento… lento… / Lento… fiacco… / Che un ha voglia di fà nulla: Tu se’ propio melenso… / Io tante vorte m’arzo la mattina melensa. Un metterei nemmeno piede ’n terra. / La ! La un vò’ nemmen fà da mangiare, né spesa, né mangiare! Nulla. / L’è melensa, vai! / L’è propio melensa! Ai' telefono [imita la voce di – con tono molto fiacco e basso]: Proonnto… / Ma icché t’ha’ fatto!? / ’Ta’ zitta… Son di’ gatto… / Tu se’ di’ gatto? Ma ven via! Ma svegliati un pochino. / Eh, te tu fa’ bene, perché te tu c’ha’ un antro carattere … E allora la piglia … È melensa. (R.: chi? la ?) No, la mi’ consocera. / Sì, va be’, anch’io ora a volte la mattina m’arzo … / Quando ci s’arza stanchi, veniva detto: Son melensa. / … mi ci vòle un pochino per ingranare, sai? No tanto, ma ’nsomma… Dopo pres’i’ caffé, allora ’ngrano.
Z 'tardo di mente e di modi, balordo d'aspetto e negli atteggiamenti'
PF 'tardo nell'intendere e nel muoversi'
DFD 'privo di prontezza e di vivacità fisica e mentale, lento nel capire e nell'agire, spiritualmente inerte'
Gradit com. ' tardo e limitato nell'intendere', 'goffo nei movimenti o nel contegno'