accindénti
[ AG ] invettive auguri e allocuzioni
parlato spontaneo
accindénti a.
locuzione
accidenti a quelle che va / vanno di fòri!, benedette / maledette quelle che vanno di fori!
espressione usata a commento di una punizione ritenuta sacrosanta
RI
labbrata
Perdio! Accidenti a quelle che va di fòri! C’è scritto costì [nel vocabolario]? Ti do botte da orbi e accidenti a quelle che vanno di fori! Cioè a dire: te le dèano andà tutte ni’ segno. // Si potrebbe dire benedette o maledette quelle che son andate di fori! Val a dire se io ho tirato due o tre pugni se n’è arrivate a segno uno solo son dispiaciuto perché un l’ho preso con quell’attri due! // …e accident’ a quelle che vanno di fori! Sì, ha avuto quello, ha… sì, il suo giusto: ha avuto quello che si merita! Più che i’ su’ gius… No, perché chi è che lo considera i’ giusto? Ora, perché uno potrebb’avere una lezione, si può dare una lezione con du’ labbr(ate) – tanto: semplificando – con du’ labbrate e è quello che si merita. O è, meglio: i’ chiuso [la conclusione]. Quello li rompano i’ muso, lo mandano all’ospedale: non è più giusto. // Il mal voluto non è mai troppo: questo è un vecchio detto – no?– che si dice... dice: voluto: un è ma’ troppo! L’è: accidenti, come a quelle [l’è come: accidenti a quelle] che vanno di fòri, a chi se le merita – no? – in questo caso se lo fa da sé i’ male