lavóro
[ AG ] invettive auguri e allocuzioni
GB
lavóro b.
locuzione
aver fatto un bel lavoro
in frasi esclamative a commento di azioni che non hanno avuto l'esito sperato o ritenute francamente negative
SC
RI
fare la quinta per discendere
benino
Si potrebbe dì così: E’ s’è fatto un bel lavoro. Ho guadagnah’i’ pane pe la vecchiaia. Però in genere dovrebbe essere sottinteso, come dire, una cosa, sì, in negativo: Eh, s’è fatt’un bel lavoro… Oppure s’è fatto… Oh, come l’è? Messo la quinta pe discendere. Questo l’ha’ ma’ sentito. Fatto la quinta pe discendere. Cioè hai fatto… ti sei sforzata, hai fatto tanto tanto tanto… ma i’ risultato è stato negativo. E così lì, una cosa che t’è andata male, e s’è fatt’un bel lavoro… Appunto, s’è guadagnah’i’ pane pe la vecchiaia. Però io, sinceramente, come fraseologia un l’avevo mai sentita dire. Più che altro, t’ho detto, ho fatt’un bel lavoro…
Benino! T’ha’ fatto un be’ lavoro, sìeh! Eh: ha’ voglia! Sì sì: benino! È da prendersi in doppio senso – no? – benino: come dire tu mi (v)ò’ fregare, oppure: Benino, guarda! Sì sì... capito? In tutti ’ sensi: ni’ senso che uno ’n sostanza quello gli vò fare uno scherzetto e...
Z è proprio un bel lavoro! 'di faccenda intrigata, imbroglio'
PF ha fatto un bel lavoro! 'di chi ha combinato un guaio o ha fatto un maneggio'
DFD ha fatto un bel lavoro! 'di chi ha combinato qualche grosso guaio'
Gradit è proprio un bel lavoro! colloq. 'di guaio, imbroglio'