bécero
[ DQ ] caratteristiche del comportamento
GB

bécero
sost. maschile e aggettivo

persona rozza, volgare nei modi ma soprattutto nel parlare; persona che parla a voce troppo alta, maleducata; persona che dice cose non vere, che parla troppo e male degli altri

SC SF RI
scaciato
bociare (bócia)
boccalóne, -óna

Uno che parla male / Uno che parla male, rozzo. // È un bécero se urla, è un brontolone se è uno che brontola.

Becero? Eh, becero sì! / Ha’ voglia di becero! ’N San Frediano se n’ha… / Ha voglia te di beceri! / Parlan sempr’a voce alta, ci assordiscano: Che becero! / Ma anche nell’esprìmessi… / Parla un po’… h-a h-a h-a. / Ma proprio co i’ vernacolo scaciato: h-a h-a… Allora, uno l’è becero, che si sente siamo fiorentini, ma ’nsomma, se si vò fare ’ beceri… Tutt’un’antra cosa. (R.: può essere anche secondo il comportamento, un po’ superficiale?) Mah, io son per il parlare, poi… Beceri anche ni’ modo di… di porsi, ma non… // Noi s’era proprio degli autentici sanfredianini. Sèmo tutti di Firenze da generazioni. Sicché anche il nonno, per esempio, ci riprendeva sempre, perché diceva si parlava male. Noi s’aveva i’ nonno, il babbo del babbo, che ’ diceva s’era troppo becere. Becere sa (che) vòr dire? Questa la sarà una parola ce l’avrà avuta tante volte. Becere vol dire un modo di parlare sgangherato. Per lui s’era così perché si diceva: Va’ lae… Va’ più ’n lae, invece che: Va più ’n là. Ecco, un po’… questo becero del parlare. // Un becero l’è uno che sparla. / L’è uno che bocia! / Che vocia e, e parl, e sparla . Che sparla, che, che dice delle (c)ose / L’è un chiacchierone, l’è un boccalone. / E l’è un becero si dice anche, (gu)arda si dice e’ vocia. Pe me becero l’è uno che sì, pe fassi (c)apire e’ vocia, ma anche dice le (c)ose (ch)e un son vere, l’è un becero, (c)a(p)ito . / Quando chello portò l’ami(c)o ’n casa, portò l’amìo ’n casa che l’era tanto che non era stato ’n casa, chest’amìo, entrò ’n casa, fec’i’ caffè, e poi chesto cominciò a bociare… Cominc(ia) a dire: Ma icché tu boci, becero, se un c’è, se un c’è nessuno! [cambia tono] / E’ bocio pecché un c’è nessuno, se c’era la mi’ moglie stao zitto! Lo chiama(v)ano i’ becero. (R.: si dice per uno che è maleducato?) Infatti, codesto l’è i signifiato (ch)e gli do io alla parola becero, bah, aìto. / Becero. Maleduato l’è maleduato pecchè uno... / No, ma si dicea l’è anche un becero (qu)ando dice delle (c)ose le un son vere, che l’è un ignorante, si dice: L’è un becero, si dice anche pe questo...

Un becero vòr dire uno che ha, che anche, non è necessariamente offensivo, che questo tipo sia offensivo: è un, ha un linguaggio becero, un linguaggio tri, un linguaggio triviale, un linguaggio di bassa – come dire? – di di basso livello, alz, con la voce alta – ecco... pòl avé tutta una serie di cose i’ becero! E tu se’ un becero! Icché tu voci? A codesta maniera, capito, no? O naturalmente qualche volta noi si dice: Icché tu boci?

Z tosc.

PF tosc.

DFD tosc.

Gradit com.