bubare
[ DQ ] caratteristiche del comportamento
altre fonti
bubare 2
verbo intransitivo
brontolare, protestare in continuazione ma senza alzare la voce
E’ buba. Tu se’ un bubone. Un tu fa’ altro che bubare. Se c’era M. lo sentiva. / C’è uno... Almeno lo piglia(v)a da i’ vivo. Buba sempre. E’ potea fare anche la fotocopia! È un bécero se urla, è un brontolone se è uno che brontola. Bubare l’è sempre a pigolare, magari chiede sempre le stesse cose, un gli va bene nulla: Madonna, è sempre a bubare. Dice bianco e l’è nero, dice nero e l’è bianco. Ugni (= non gli) va bene nulla, dice: Madonna, l’è sempre a bubare. Come ’ piccioni. Ha’ sentito ’ piccioni? Ùu ùu ùuu. Ecco perché l’è venuto fori i’ nome bubare. Forse l’ha preso da’ piccioni. Penzo io, eh! // (R.: si dice fiottare?) Noi si dice buba. Noi si dice: buba sempre. Sempr’a bubare.
Bubare vòr dire le persone che brontolan sempre, capito come? E un gli sta bene questo, e quello… O sennò, magari, ora fo pe portà un esempio, magari si porta fori un bambino, un voleva venire. E quello pe la strada: I’ un ci voglio venire… E io voglio andare a casa… E io voglio… / Ma icché tu bubi? Ecco. Capito? Ecco. Allora dice: Ma icché tu bubi? Ma icché tu brontoli? Ecco. (R.: è brontolare o anche urlare?) No no. Anzi, bubare l’è proprio bu bu bu bu… Così, capito? // Ronchiare vòl dire brontolare. È come bubare, per esempio: Che tu bubi? Ecco. Bubare vòl dire... siccome, ha’ sentito ’ cosi... i piccioni? Bu bu, bu bu, bu bu...
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