ciabagliare
[ AG ] la parola e il silenzio
parlato spontaneo

ciabagliare
verbo intransitivo

parlare, chiacchierare in compagnia

SF
ciabanare
baracchina

Ciabanare l’è come ciabagliare. Uguale. Ciabagliare, parlare, chiacchierà tanto… L’è tutto… Come l’è boccalone, come l’è chiacchierone. Tutto uguale. Perché poi ognuno gl’aveva i’ su’ detto, delle cose. Capito come? Perché dimorto dipendeva anche da dove venivano ’ genitori, dove gl’avevan vissuto, capito come? Perché, per esempio, noi tante cose le un si conoscano. La mi’ mamma perché lei l’è venuta qua, poerina, che l’era una ragazzina e l’ha vissuto ’n Sa’ Frediano sempre. Ma noi, che siamo nati … Siamo nati in San Frediano, perché io son nata ’n via Camardoli. Però la mi’ mamm’ in casa l’ha voluto sempr’un linguaggio diverso da come c’era fòri. Capito come? Sicché magari lei la l’aveva sentite perché l’era bambine (sic), l’era stata fòri, la l’avea ’mparate. Ma a noi, le si sentivano, ma un è che si facesse un grande uso. Per esempio, e’ dicean codìgnolo, qui. Noi in casa nostra un s’è mai detto. Diceano la baracchina, pe dì la varechina, ma no’ un s’è ma’ detto. Capito come? Perché la mi’ mamma la voleva che si parlasse differente ’n casa, sicché … (R.: lo usava ciabanare?) Ciabagliare vòr dire… Ciabagliare? (R.: ciabagliare’) Ciabagliare vòr dire chiacchierare… ha’ visto, quando c’è tante donne tutte ’nsieme. Senti – dice – come le ciabagliano! Ecco. Le fanno tutto chiacchierì… tutto chiacchierìo, ecco.