grullo
[ DQ ] stati dell'intelligenza
GB fam.
grullo 1
sost. e aggettivo
che, chi è tardo di mente, stupido, semplicione (molto usati anche i diversi alterati)
SC
SF
RI
bellino
bischerata
bìschero
bucaiòlo
Eddìe, grullo! / È un menomato di testa. / No, ma grullo si pò dire anche in modo scherzoso. / Brava. Va’ via, grullaccio. Detto sorridendo, si pò dire: Che grullo tu sei? / Si dice quando uno l’è propio grullo, oppure anche così: Madonna, ma tu se’ grulla te, eh! / Questo si sente anche in autobusse, fra le giovani, ragazze: Vèn via, grullerella… Ma detto in un termine… No spregiativo… Quasi… / Così, si po’ dire… (R.: quando?) Così, anche se si dice una bischerata, dice: Ven via, grullerello. / Che se’ grulla? Magari… Un so… si fa un discorso… Come posso ora? Penziamoci… / Ma tutto… Un so, presempio: i genitori che m’hanno brontolato. Va a finì che vo via di casa / Ven via, grullerella! Ma che se’ grulla? Oppure: i’ fidanzato… C’ho un ragazzino mi vol lasciare: Grulla, lascialo fare, un merita nulla! Viene adoperato proprio… / In tante cose. / ’Nsomma, pe tante cose questo grullo vien detto. Poi si dice anch’a uno che l’è grullo proprio, eh. / No, più che altro uno che è grullo proprio si dice: idiota. L’è un idiota, l’è. Perché la perzona grulla l’è idiota, l’è. / Quand’in una frazione c’è un tipo caratteristico: Ma quello lì, chi l’è? / L’è un grullerello, poerino… / Perché grullo si dice ’n questa maniera, come l’ha detto lui, e uno: Ma quello l’è proprio grullo, fa delle cose a grullo. / Come le mamme ai bambini che fanno una cosa sbagliata: Ma che tu fai? Ma che se’ grullo? Vien detto. / Sì. Però, ’nsomma, vien detto più così, perché la perzona proprio addietro l’è idiota. // A Firenze c’è i’ grullo. La parola di Firenze gl’è un grullo. Tutto grullo. Mezzo matto e tutto grullo. I’ grullo è propio… Un grullo… un grullerello, uno scemerello. Vòto… / E sai come si offendono gli òmini se tu gli dici di grullo. Perché io credo che sia… / Sì sì, perché l’è propio un termine spregiativo, di dìlli che non capisci nulla. / Io un lo sapeo mica che a dì grullo e’ si offendeva. A Modena [L’inf. ha vissuto per un periodo a Modena] specialmente, guai! / Ma a me anche se uno mi dice: non capisci nulla, lo posso anche accettare. Tu se’ un grullo l’è propio spregiativo, i’ grullo. E’ miei cognati, io gli dicevo: Tu se’ propio grullo a fà codesto così… Perché a noi, non è così brutto. / I’ grullo s’avvicina a i’ pazzo. / Infatti a Modena… Io non lo dico più, quand’andav’a Modena. I mi’ cognati, l’eran anche più giovani di me, c’eran due l’eran più giovani, eran du’ gemelli, facevan de’ discorsi: Tu se’ tutto grullo, te! / Perché tu mi dici son grullo? Ecco loro un volevano. E per noi grullo, come bischero… Non gli dire bischero a Modena, perché… / No, ’nvece qui da noi un è propio una parola… / Bischero… bischeraccio… / Bischeraccio, bischero, l’è appunto da quello che deriva la famiglia de’ Bischeri (sic). ’Nsomma, uno che un si rende conto delle cose e po’ l’è un cretinétti. / No, ma guarda, a dìgli bischero… Non è un detto… anche io di Firenze… Son di Firenze, vero, propio scacagnata (sic). Ma bischero non mi… non mi piaceva chesto bischero. / Però s’è sempre detto. / Comunque grullo a un omo è offeso… / Io diceo più grullo, ’nvece, sì… / No, ’nvece l’è peggio, grullo. / Appunto, io diceo più grullo… T’ho detto, i mi’ cognati un me lo facean più dire. ’Nvece io lo diceo spesso. Presempio, c’er’i’ mi’ cognato più giovane, correva a piedi, sa? Allora mi diceva, quand’andava: Mi fai i massaggi… – perché ’ ci correva du’ o tre anni, eh, mica vent’anni! – Allora ni diceo: Ma tu se’ tutto grullo! A correre – facea certi pezzi – …ma icché tu vinci? Facea nulla. Tu se’ tutto grullo! / Ma perché son grullo? Ecco, grullo l’ho eliminato, a Modena un (l)o dico più. Se mi viene lo ringoio.
Ora si dice: Gli manca quarche giovedì, va bene? / Ora magari si dice: gli manca qualche giorno, ora magari si dice: Per me l’è mezzo grullo quello che lì, capito? / Bravo, bravo. / Per me l’è mezzo grullo… // Ecco, però codesto gl’è uno che gl’è una persona normale, però e’ fa ’ discorsi a grullo, diciamo. Ci son questi che fanno i discorsi a grullo? / Gl’ha perso… Ora gnene dico io una frase. Gl’ha pers’i’ ben dell’intelletto. / Sì, davvero! Questo sì, questo si dice ancora! Questo si dice ancora! // Ma da’ retta, ma che c’ha’ i’ cervello bacato? Come dire: ma che se’ grullo? Capito? A fare questi discorsi, quest’idee, capito? Quando una persona la fa delle cose che non sono nella norma, diciamo, ecco. // Passa da bischero, da grullo. L’è uguale. Bischero e grullo.
Grullo è bellino! Grullo non è né – come dire – né... si potrebbe dire un po’ più beota, nel caso... non pòi dire totalmente idiota, totalmente scemo, totalmente... grullo può essere anche uno spirito ameno, un po’ grullino. (R.: ma non è una vera offesa...) Odìo, un è che tu gli fai un piacere a uno tu gli dici... La grulla cioè ha ha fatto un atto ha detto una cosa senza riflettere! Cioè a dire: senza riflettere alle conseguenze. (R.: sciocca o stupida...) O sciocca o anche se tu vòi intempestiva, non riflessiva, eccetra, ma... Il grullo ’nvece e’ l’è quello un po’... qualche volta mi vien da dire a me quando la gente la ride, quande mi pigliano ’n giro: Oh, bellini! Ma un son mica i’ grullo di’ villaggio, io! Capito? Cioè a dire: la persona che viene presa un po’ ’n giro perché non ha evidentemente le, quelle capacità ’ntellettive che son nella norma, però non è nemmeno al di sotto tanto, per cui a un certo punto… // (R.: si dice non son mica morto, sento bene quello che mi fate?) Sento bene quello che mi fate e quello che mi dite, non sono un cretino, o come qualche volta, così a battuta: O che m’aéte preso pe lo scemo di’ villaggio? Ma morto... icché significa morto? io i’ morto un lo direi, io direi: Un so’ mica grullo! // I’ grullo gl’è una parola tipicamente fiorentina e popolare e grullo si dic’ancora, eh! (R.: non è necessariamente un offesa…) Normalmente se tu lo dai, non è che tu li dai de, de, de, dell’accademico a uno. // I’ grullo presuppone qualche rotellina ’n meno.
Z registrato senza restrizioni d'uso
PF registrato senza restrizioni d'uso
DFD fam. tosc.
Gradit com.