lòtto
[ SO ] commercio e affari
altre fonti 'chi vuol dar via una cosa, per prendervi più denari che può, fa una lista di novanta numeri, a ciascuno de' quali assegna un valore, e promette quella cosa in premio a quello de' giocatori che, avendo preso uno o più numeri della nota, abbia indovinato il numero vincitore, che suole destinarsi fra quelli che usciranno al lotto pubblico'
lòtto a.
locuzione
fare un lotto
vendere della merce in quantità indivisibili, con un prezzo fissato
SF
fare (tutto) un taccio
fare un resto
macellaro
Fare un lòtto vòl dire far un resto. Uguale. Quando gl’avanza… / Roba? / Eh. Uno va lì, e’ dice: Si fa un lotto, si fa un resto. / Pe spènde poco. / Però, ti do tanto, un e’ spendo quante quegl’attri. È come quando io lavoravo a i’ centro carni, no? C’era tanti mezzi vitelli attaccati. I macellari che venivano facevano la prima scelta, poi riavanzavano delle , non le vendevan mica tutte. L’arrivava un macellaro che c’ha una bottega adatta a fare ciò, e facev’i’ resto. I’ lotto: Si fa un lotto, prendo tutto. (R.: è come fare un taccio?) No. Sta’ attenta. I’ taccio te lo fo pe risparmiare. Quello fo un po’ tutto. Sì, voglio dire… Un taccio, un resto. Però i’ taccio l’è perché ti (v)oglio dà meno. ’Nvece lì fissan i’ prezzo avanti. Un lotto l’è far un prezzo, capito? / C’ha’ venti penne? Le voglio dà via tutte e venti. Ti dò quindicimila lire, le piglio tutt’e’ venti. / L’esempio l’è esatto, quello l’ha fatto R.. Lui l’è venuho, i’ macellaro, e l’ha preso la meglio. Le penne che rimane, dice: Io… – ce n’è anche bone, ’ntendiamoci, un son mica tutte mezze e mezze – dice: Si fa un lotto, si fa un resto. Però, ’nvece di dàtti dieci, ti do nove, ti do otto. Capito? I’ taccio l’è uguale, però l’è a diminuire capito? L’è a diminuire. Perché te tu vien da me, tu mi dici: Guarda, ti do questo che qui. / No no no, un ci sto pe codesto prezzo, tu me lo metti ’n tasca. Se tu lo vòi ti si fa un taccio, ti do questo e questo. E basta. ’Nvece i’ lòtto l’è fare i’ prezzo avanti. I’ taccio l’è fare i’ prezzo dopo. A meno, io la ’ntendo così, l’ho sempre sapuho così.