règola
[ GR ] forme che interessano per l’aspetto fono-morfologico
altre fonti 'giudicando dal valore di una persona, di una cosa, di un avvenimento'

règola a.
locuzione

a regola
evidentemente

SC SF RI
rimettere / rimettersi in santo
impacciarsi
sèmelle

Io un conosco bene la Bibbia, ma Giobbe dovea èsse paziente, a regola, perché è riferito alla pazienza di Giobbe.

Di dimórti gradi. Roba pesante, a regola. // Er’un semelle. L’era un tondino… però sopra, ’nvece d’èsse bellino, tutto pari tondo, a regola gni davano una botta e diventava… noi la si chiama anche la… la passerina, vero?

È ’nutile fischiare a’ bovi quande non hanno sete, perché a regola quande questi li facevano un fischio, queste bestie sapevano che l’abbeveratoio era già pronto. // Io ho sempre sentito dire che quando una donna l’avea partorito, a un certo momento la doveva andare, perché secondo chi ci credeva, la doveva andare a far rimettersi in santo, in quanto per la religione, a regola, era una forma di peccato: a(v)é partorito! // C’avevo ’ fratelli, io siccome c’avevo i geni, e’ fratelli maggiori, e io ero i’ più... per cui andavo, a regola gl’andavo a rompere le scatole: Che t’impacci te?! Fa’ i fatti tuoi!