ritti
[ IG ] giochi
altre fonti a' ritti 'il bar dove si beve in piedi'

ritti a.
locuzione

(giocare) ai ritti
gioco di strada nel quale si cercava di colpire con lanci di difficoltà crescente, monete o altro messo in posizione verticale

SF
róncio
dritto
sótto
bòcco
raperèlla
chéppa, cappa

Quando s’era ragazzi noi, si giocava a’ ritti, si giocava: un zotto, un róncio, un orecchino… I’ roncio te lo faccio vedé come l’era, guarda… [si mette nella posizione detta roncio] Ci s’appoggiava così, si mettea la mano di dentro, e si tirava a icché s’era rizzato. L’er’un roncio. Ora un ce la fo più. Allora, ascolta me. In piazza si giocava o colle palline di co… o co’ soldini. E’ si giocava a’ ritti, si chiamava noi. Allora. C’era tre detti… / La raperèlla… / Colla raperella. O un roncio, o un dritto, o un orecchino, o un sotto… Secondo icché si mettea. / Icché venìa voglia di dire. / Capito? Però i’ roncio l’er’i’ coso più difficile si potesse fare. S’incrociava le mani, si passa(v)a la mano di dentro, si tirava. Capito? L’er’un roncio, anche quello. Però noi, più che attro, roncio s’addopra quando uno gl’inciampa e batt’i’ naso. (R.: e in quell’altro modo?) L’er’un gioco, l’er’un gioco da ragazzi. Capito? Quell’attro si chiama(v)a com’un gioco da ragazzi. (R.: e le altre posizioni com’erano?) Allora, l’era… Noo… i’ róncio l’è quando uno l’inciampa e batt’i’ naso… / Batt’i’ capo… / Però, quando si giocava noi ragazzi, eh, allora, ti spie… Guarda: l’orecchino si tirava così [tiene impegnata una mano a tirarsi un orecchio], quello dritto si tirava così (normalmente), i’ sotto si tirava così [lanciando da sotto le gambe], i’ roncio, ora non mi viene perché sono… sessant’anni. Si mettea la gamba così, s’infilava la mano di dentro, e si tirava [il corpo è piegato e proteso in avanti ed è facile cadere nel lancio]. Ecc(o) i’ roncio, questo l’er’i’ roncio. (R.: ma uno guadagnava più punti?) Che più punti! L’è secondo icché decideva chello lì che giocava. E’ c’era chi si piegava meglio di me, e l’infilava tutta la mano dentro, tira(v)a come da fermo, capito? Allora decideva lui. L’er’un roncio. A’ ritti. // A’ ritti noi si dice(v)a, ma quando si giocava ’n piazza Torquato Tasso. Allo(r)a lo sai perché si diceva: a’ ritti? Alora si prendeva le monete, siccome prim’un c’era mi(c)a l’asfarto ’n piazza, c’era lo sterrato, allo(r)a si prendeva, si faceva una (c)osa e si rizzavano. Poi co… una raperèlla, un diecióne, un pezzo più grosse (sic), allo(r)a si giocava a’ ritti, a chi li buttava giù, li prende(v)a. L’era giocare a’ ritti. / L’era una pietra tonda piatta… / O una… di ferro uguale, una raperella uguale… Poi c’era le palline. Co’ bòcchi. / No, a cappe si dice(v)a noi. / Cappe o bocchi.