anèllo
[ MB ] preparazioni gastronomiche
altre fonti
anèllo a.
sintagma nominale
anello di farina / farin dolce
piccolo dolce fatto con farina di castagne e acqua cotto in un ditale per cucire
SC
SF
véggio, véggiolo
ditalino
farina / farin dolce
Sssssì! Anche chelli quando c’avevo quattr’anni cinqu’anni sì sì, si facevano, si mettevan nello scaldino! C’era ’ véggio, lo scaldino! Allora si pigliava l’anello che c’aveva le donne che si mettevano qui pe cucire, si riempiva di farina dolce e s’infilava lì nella cenere dello scaldino; dopo du’ minuti o cinque si votava e veniva... di farina dolce, i ditali. // Sì, i ditalini. L’anello da cucire, ci mettevano la farina dolce... / Lo mettevano su i’ fuoco. Sul foco... O nello scaldino o nel fuoco. / Nella cenere dello scaldino, e quando faceva i’ bordino marrone era cotto. Si rigirava e veniva fuori la forma della... Sembrava quasi un castagnaccio, ma era di farina secca. Anelli di farina dolce. / Anellini nel véggio, e sul fuoco. / Bisognava star attenti, perché... / No sul fuoco, sulla brace. / Sì, appunto, ho detto, nella cenere dello scaldino, dico. Appena diventava marrone, si levava. // Colla farin dorce, che noi s’era ragazzi, prendevano questi anelli per cucire, li riempivano di farin dorce, e l’infilavano dentro la brace di’ véggio, dello scardino. Dopo cinque minuti li tiravan fòri e ce li dava(no) a noi, e si mangiavano. L’eran di farin dorce.
L’anelli, quelli di farina dorce... Sì... Si prende gli anelli da cucire, no? Si metteva la farina dorce dentro, si pigiano, bene, poi si mettevan nello scaldino, ni’ foco. Quando faceva tutt’i’ bordino marrone, la farina dorce, si levava, e poi si rovesciava e eran tutt’arrostita, la farina, l’era marrone. Ma l’eran d’un bono... ! Ha visto quande ’ bambini fanno ’ secchielli? Ecco, vien uguale. Vengan tutti secchiellini così, tutt’in fila. // Farina dorce... come la mi piacee... / Io figurati, c’ho la voglia, sennò... / Si metteva dentro gl’anelli, lo sa? Gli anelli che si cuce, si riempivano di questa farina dorce i’ veggio quello che ci si scaldava all’epoca. Ecco, dentro a questo veggio si metteva gli anelli. Si ricorda gli anelli, fatti colla farina dolce? Questa forma d’anellino dentro, che feci... di farina dorce, arrostito ni’ caldo della cenere di’ veggio, questo... riscardamento che tenevano le vecchie... Ma noi si faceva gli anelli, noi bambine, gli anelli che cucivano le mamme, la mi’ mamma la un cuciva nemmeno, la cuciva la mi’ sorella. E’ si riempivano di questa farina, e quande diventava Ma sentisse com’eran boni! / Come venivaa! / Ci si contentava di poco… / I(o) ho seguitato a serate a farli a’ mi’ figlioli. Quande pioveva, d’inverno. Io li facevo, a’ mi’ figlioli. Sì, sì.
Z anèllo tosc. 'ditale'
PF anèllo dial. tosc. 'ditale'
Gradit anèllo tosc. 'ditale'