ditalino
[ MB ] preparazioni gastronomiche
altre fonti

ditalino 1
sost. maschile

piccolo dolce fatto con farina di castagne e acqua cotto in un ditale per cucire

SC SF
farina / farin dolce
véggio, véggiolo
anèllo
pattóna
boncerèlla, bonciarèlla

I’ ditale l’era chello che usavano le vecchie cando cocévano (sic). Allora icché si metteva? La farina dórce la si metteva dentro i’ ditale e la mettevano dentro i’ véggio. I’ veggio, colla cenere, perché prima lo scàrdino, capito? E si coceva. E veniva fòri i’ ditale. Poi dopo tu lo giravi e rimaneva la forma di’ ditale. E si chiama ditalino, di farina dorce, sì. L’ho fatto anche da bambino. (R.: si chiama ditale o anello?) No no… si chiama ditale. Più che attro ditale. / Però si chiamava anche anellino… anello, come la lo vò chiamare…

La farina dolce è farina di castagne. Si fa: i’ migliaccio, i’ castagnaccio... Si fa la pattona Poi si fa le frittelle. Le frittelline... Bonciarelle! Le facea sempre la mi’ nonna! E un’altra cosa, forse che nessuno gliel’ha detta. I ditalini. (R.: coll’anello?) Sì. Si metteva... la cosa, e si metteva su i’ foco. Su i’ foco foco, su i’ foco no sui fornelli, ma nel foco della legna. Nei cammini, si metteva lì. E si... La memoria.... frittelline. E i ditalini. Poi altro un me lo ricordo. // Sì, i ditalini. L’anello da cucire, ci mettevano la farina dolce... / Lo mettevano su i’ fuoco. Sul foco... O nello scaldino o nel fuoco. / Nella cenere dello scaldino, e quando faceva i’ bordino marrone era cotto. Si rigirava e veniva fuori la forma della...

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