dólce
[ MB ] preparazioni gastronomiche
GB farina dolce

dólce a.
sintagma nominale

farina / farin dolce
farina di castagne

SC SF
migliaccio
pattóna
boncerèlla, bonciarèlla
ditalino
anèllo
véggio, véggiolo
ramerino

La farina dolce è farina di castagne. Si fa: i migliaccio, i’ castagnaccio... / La farin dolce? La farina di castagna. Si fa la pattona, che è semplicemente acqua e... farina gialla (sic). Poi si fa... i’ migliaccio, che è migliaccio con i pinoli, la... i’ ramerino, l’uvetta. Poi si fa le frittelle. Le frittelline... Bonciarèlle! Le facea sempre la mi’ nonna! E un’altra cosa, forse che nessuno gliel’ha detta. I ditalini. (R.: coll’anello?) / Sì. Si mettevano... la cosa, e si mettevano su i’ foco. Su i’ foco fòco, no su i’ foco sui fornelli, ma nel foco della legna. Nei cammini, si mettevano lì. E si... La memoria.... (R: e le bonciarelle?) Ah, c’era soltanto acqua, e farina dolce, soda. Si metteva l’olio bollente con parecchio... un po’ di olio, abbastanza, non poco poco, si mettevano... un cucchiaino, trun, ssssccc, facean così, e veniano... frittelline. E i ditalini. Poi altro un me lo ricordo.

La farin dorce l’è quella di castagne. Colla farin dorce e’ si fa la polen… la pattona. I’ castagnaccio. È la farin dorce. Capito? L’è la farin dorce. All’epoca che l’ero bambino io, un c’er’i’ riscardamento. Addopravano gli scardini di coccio, no? E’ se li teneano fra le gambe, e si metteano a cucire. Colla farin dorce, che noi s’era ragazzi, prendevano questi anelli per cucire, li riempivano di farin dorce, e l’infilavano dentro la brace di’ véggio, dello scardino. Dopo cinque minuti li tiravan fòri e ce li dava(no) a noi, e si mangiavano. L’eran di farin dorce. E quando tu ti vole(v)i le(v)à la fame, siccome anche chella la costava poco, una bella pattona… La tagli co i’ filo, una fetta per uno, la ti riempi(v)a fino alla mattina di dopo! Eh!

Z farina dolce

PF farina dolce

DFD farina dolce

Gradit farina dolce